Ci sono luoghi che restano dentro di noi, posti dove il nostro vivere quotidiano si interrompe per lasciare il posto a pensieri tristi e forse alti. Sono luoghi silenziosi, sacri, sono simulacri della stupidità umana.
Uno che ricordo è sicuramente Redipuglia, una costola della montagna adibita a tomba di 100.000 persone. Ma forse ancora di più è il cimitero americano a Omaha Beach in Normandia.
Diecimila croci, con nome e cognome (ove noto) e una data, quella di morte. Per molti è il 6 giugno 1944 ma tanti sono invece caduti nei mesi successivi. Perchè a dispetto dei film e della storiografia da wikipedia, quello sbarco è durato molti giorni e l'avanzata molti mesi. E tutti questi morti, tutte queste croci, le sofferenze delle famiglie che ancora depongono un fiore su alcune di esse, sono state alla fine inutili.
E non perchè non servisse liberare l'Europa da quel nazista di Hitler. Ma perchè tutta la sua avventura è stata vana, alla fine i confini d'Europa sono rimasti quelli di prima, un popolo ha vissuto diviso per 50 anni e tutto perchè? Per la cecità dei cosiddetti buoni, per avere imposto condizioni capestro a Versailles e per non essersi resi conto (o averci giocato) di quello che capitava.
Guardando quelle scogliere scoscese, quelle spiagge ampie e senza riparo, penso a quei poveri disgraziati che sono stati buttati su queste luoghi, penso al panico di coloro che li vedono arrivare, immagino la loro breve vita, l'essere o non essere separato dai pochi centimetri di una traiettoria di un colpo di arma da fuoco.
Ho cercato quei posti che ricordavo da trenta anni fa. E ho rivisto il tempo scorrere rapido, pensando al tempo di chi non lo ho avuto. Ci sono luoghi della memoria che non andrebbero mai scordati.
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