Non si parla d'altro, della condanna degli scienziati della commissione grandi rischi. Anche tra i miei colleghi le opinioni sono molto variegate.
Però mi sembra che ci siano degli equivoci di fondo che volutamente vengono omessi. Cominciamo oggi dalle dimissioni dell'attuale presidente della commissione: Luciano Maiani. Chi è Maiani? Uno dei fisici italiani più bravi e più noti al mondo, ex presidente CNR, INFN ed ex direttore del CERN. Un fisico delle particelle elementari. Cosa ne capisca lui di grandi rischi francamente mi sfugge.
Il punto è proprio questo. Quella commissione dovrebbe essere un organo tecnico, di indirizzo per la protezione civile. Invece è come tutte le commissioni italiane un parcheggio per appoggiare le terga di qualche potente rimasto magari a corto.
Quali sono i suoi compiti? Prevedere i terremoti, che non si possono prevedere? No di certo. Deve stilare delle mappe, con delle soglie di rischio. Poi è l'autorità che deve giudicare se il gioco vale la candela.
Esempio pratico, come ricorda un mio collega: tutta l'area circumvesuviana è una polveriera. In passato ci sono stati segni che potevano far pensare ad una imminente eruzione. In questo contesto cosa dovrebbe fare la commissione secondo me? Dire all'autorità competente (e solo a questa!): "Signori questo è il rischio, che fate?". A quel punto la decisione è politica. Se evacuare e seminare il panico genera più morti di una eruzione meglio tutti a casa.
Invece cosa hanno fatto questi? Hanno previsto, in meno di un'ora attenzione, che NON ci sarebbe stato un terremoto, previsione che non si può fare. O almeno, non credo che loro pensassero esattamente così, questo è il messaggio che hanno lasciato filtrare all'esterno, con il solito eccesso di presenzialismo davanti alle telecamere. "ho detto al sindaco di Sulmona che può stare tranquillo, non ci saranno pericoli".
E' questo il problema. Questa affermazione non è scientifica, loro non avevano dati per trarla. Dunque non sono stati condannati per NON avere previsto un terremoto. Se poi prendiamo le intercettazioni di Bertolaso (pubblicate da Repubblica) scopriamo che la commissione non ha valutato un bel nulla:
"La cosa importante è che domani... Adesso De Bernardinis ti chiama per dirti dove volete fare la riunione. Io non vengo... ma vengono Zamberletti (l'unico che poi non parteciperà, ndr), Barberi, Boschi, quindi i luminari del terremoto in Italia. Li faccio venire all'Aquila o da te o in prefettura... Decidete voi, a me non me ne frega niente... In modo che è più un'operazione mediatica, hai capito? Così loro, che sono i massimi esperti di terremoti, diranno: è una situazione normale... sono fenomeni che si verificano... meglio che ci siano cento scosse di quattro scala Richter piuttosto che il silenzio, perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male... Hai capito? (...)
Io ho capito, che la scienza qua non c'entra nulla. Per cui non vengano a chiedere la solidarietà, e non si nascondano dietro all'incertezza della scienza.
Loro avevano una sola certezza, servire il potere!
Però mi sembra che ci siano degli equivoci di fondo che volutamente vengono omessi. Cominciamo oggi dalle dimissioni dell'attuale presidente della commissione: Luciano Maiani. Chi è Maiani? Uno dei fisici italiani più bravi e più noti al mondo, ex presidente CNR, INFN ed ex direttore del CERN. Un fisico delle particelle elementari. Cosa ne capisca lui di grandi rischi francamente mi sfugge.
Il punto è proprio questo. Quella commissione dovrebbe essere un organo tecnico, di indirizzo per la protezione civile. Invece è come tutte le commissioni italiane un parcheggio per appoggiare le terga di qualche potente rimasto magari a corto.
Quali sono i suoi compiti? Prevedere i terremoti, che non si possono prevedere? No di certo. Deve stilare delle mappe, con delle soglie di rischio. Poi è l'autorità che deve giudicare se il gioco vale la candela.
Esempio pratico, come ricorda un mio collega: tutta l'area circumvesuviana è una polveriera. In passato ci sono stati segni che potevano far pensare ad una imminente eruzione. In questo contesto cosa dovrebbe fare la commissione secondo me? Dire all'autorità competente (e solo a questa!): "Signori questo è il rischio, che fate?". A quel punto la decisione è politica. Se evacuare e seminare il panico genera più morti di una eruzione meglio tutti a casa.
Invece cosa hanno fatto questi? Hanno previsto, in meno di un'ora attenzione, che NON ci sarebbe stato un terremoto, previsione che non si può fare. O almeno, non credo che loro pensassero esattamente così, questo è il messaggio che hanno lasciato filtrare all'esterno, con il solito eccesso di presenzialismo davanti alle telecamere. "ho detto al sindaco di Sulmona che può stare tranquillo, non ci saranno pericoli".
E' questo il problema. Questa affermazione non è scientifica, loro non avevano dati per trarla. Dunque non sono stati condannati per NON avere previsto un terremoto. Se poi prendiamo le intercettazioni di Bertolaso (pubblicate da Repubblica) scopriamo che la commissione non ha valutato un bel nulla:
"La cosa importante è che domani... Adesso De Bernardinis ti chiama per dirti dove volete fare la riunione. Io non vengo... ma vengono Zamberletti (l'unico che poi non parteciperà, ndr), Barberi, Boschi, quindi i luminari del terremoto in Italia. Li faccio venire all'Aquila o da te o in prefettura... Decidete voi, a me non me ne frega niente... In modo che è più un'operazione mediatica, hai capito? Così loro, che sono i massimi esperti di terremoti, diranno: è una situazione normale... sono fenomeni che si verificano... meglio che ci siano cento scosse di quattro scala Richter piuttosto che il silenzio, perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male... Hai capito? (...)
Io ho capito, che la scienza qua non c'entra nulla. Per cui non vengano a chiedere la solidarietà, e non si nascondano dietro all'incertezza della scienza.
Loro avevano una sola certezza, servire il potere!