martedì 11 giugno 2013

il mondo che cinguetta

Chiariamo che non ho nulla contro Twitter e i sui derivati. Sono il risultato non la causa di qualche cosa. Non entro nel merito dello strumento che ha delle indiscutibili utilità per molte persone. Ma sono l'esempio di un mondo che cinguetta anche le idee.

Se si prende un giornale di 20 anni fa si scopre che gli articoli erano molto più lunghi e complessi. Per carità sono amante della sintesi e dire in 500 parole un concetto da 5 rende, come diceva Montanelli, capaci di qualunque delitto.

Ma ci sono concetti complicati che non si possono esprimere brevemente. E' l'illusione di trovare soluzioni banali a problemi complessi. L'utopia degli ultimi 20 anni di politica italiana.

No, oggi non c'è pazienza di ascoltare, non si segue un ragionamento. Come la vita scorre veloce, così le parole. Tutto è drammaticamente presente. Si affida al web un pensiero veloce, fugace, una battuta, che il giorno dopo sarà già scordata.

Ecco tutto è una battuta, dalle campagne elettorali che devono essere condensate in uno slogan, ai commenti dei nostri politici. E chi si mette più a fare un ragionamento? la gente cambia canale. Così tutto passa per un Bignami dell'esistenza, le informazioni sono sintetiche, le conoscenze sono sintetiche, perfino i rapporti personali sono sintetici.

Eppure io non mi arrendo e continuo ad avere dei pensieri superiori a 140 caratteri.