mercoledì 21 maggio 2014

La grande bruttezza

Arrivederci Roma...

C'era una volta una città, piena di problemi, di contraddizioni, di ingiustizie, ma comunque bellissima, con i suoi monumenti, musei, parchi, dove c'era anche un Luna Park.


Oggi Roma è una grande schifezza. In parte per colpa della politica, un pò anche per merito dei suoi abitanti. Dopo una gestione terribile come quella di Alemanno che ha fatto dirigenti le cubiste, siamo finiti con Marino al nulla. Il comune non esiste, la legge non esiste. Marino esisti?

Ma siamo concreti per favore. Iniziamo dalla spazzatura. Il problema si è sempre più aggravato. Adesso c'è la differenziata certo ma mancano i cassonetti. Quando ci sono, sono sempre pieni. Spettacoli indecenti nelle strade, suppongo che l'igiene pubblica e il decoro non ne guadagnino.

Piove e Roma si riempie di buche. Davanti all'università di Tor Vergata è così grande la devastazione che almeno una volta a settimana vedo una macchina in panne, rottura del cerchione, forature, perfino ammortizzatore sfasciato. Eh sì perchè le buche ci stanno e pure i dementi che ci corrono sopra.

Pare che il sindaco abbia litigato con i vigili. E in effetti ci deve essere stata una invasione aliena che li ha sottratti alle strade. Non ci sono mai, e la gente lascia le macchine in doppia e in tripla fila, in curva, sulle strisce, sulle rotaie del tram. Oh poi ma quante macchine circolano con targhe dell'est europa? Si notano perchè si sentono tanti Niki Lauda, palesando un certo spregio per il codice della strada. Mi chiedo: ma saranno assicurati?

Abbiamo due gemme tra tutte: il Colosseo e i Musei Vaticani. Ma per accedervi i turisti devono passare per un vero e proprio suk. Non è possibile godersi la passeggiata, si viene di continuo fermati da un vario esercito di venditori del nulla. Deve giungere Obama per ripulire un pò la zona.

Un gruppo di gattare ha installato una piccola cucina all'interno dell'ara sacra di Largo Argentina. Peccato che abbiamo messo gli stop su delle mura del V secolo a.C. Il precedente sindaco non ha ovviamente fatto nulla, da noi ci si incazza forte se si toccano cani e gatti.

Ogni tanto al sabato vado a fare un pò di ginnastica all'EUR, vicino ai campi sportivi, dove ci sono dei prati presi d'assalto dalle famiglie nelle belle giornate. E lì, a pochi metri, delle volte a meno di un metro, ci sono delle signorine poco vestite che offrono sesso a pagamento. Alle 12:30 di sabato. Guardo questa scena surreale, bambini che giocano e prostitute che battono. Come facciamo a tollerare queste cose?

Eppure Roma è una città meravigliosa, specie all'alba, o d'estate senza traffico. Sono fortunato, ho visto molti luoghi e nazioni. Ma Roma rimane unica nel suo genere, una capitale politica o religiosa da più di 2500 anni. Una città che quando nasce Cristo conta un milione di persone. Una unica stratificazione di arte e cultura. Dove si può giocare a pallone avendo come sfondo una acquedotto romano? In nessun altro luogo si trova tanta storia e tanta bellezza.

Un popolo che avesse più a cuore la tutela della bellezza non potrebbe mai tollerare questo. Si vede che noi siamo rassegnati alla grande bruttezza.


martedì 6 maggio 2014

La scoperta della eccellenza (della stupidità)

Ieri Repubblica ha pubblicato un articolo sull'università di Tor Vergata:  http://www.repubblica.it/scuola/2014/05/04/news/spazio_ai_precari_tor_vergata_toglie_la_ricerca_ai_professori_e_la_affida_ai_ricercatori-85216236/?ref=HREC1-25

Si parla di un finanziamento destinato dal Rettore a progetti di ricerca presentati da ricercatori. L'articolista, che immagino sia avvezzo a passare veline senza domandarsi ciò di cui scrive, ovviamente immagina che questa sia una grande iniziativa.

Tutt'altro.

Chi è l'obiettivo di tale finanziamento? Un ricercatore, anzi tre perchè bisogna presentare un progetto insieme ad altri. E di cosa può avere bisogno? Può avere già un laboratorio attrezzato e ha necessità magari di una persona che lavori, un post-doc ad esempio. 60.000 euro l'anno di onere.

Oppure dispone comunque delle persone ma avrebbe bisogno di attrezzatura. Quanto costa? Dipende, solo un oscilloscopio può costare (dipende dalla banda ovvio, un 20 GHz costa anche 100.000 euro) una decina di migliaia di euro.

E quanto offre il Magnifico Rettore? 25.000 euro da spalmare su 18 mesi e per tre ricercatori! Nulla. Circa 8000 pro-capite.

Ma ci si rende conto di quanto costa la ricerca? E' come pretendere che un disgraziato che raccoglie i pomodori per 10 euro al giorno poi li peli, li faccia a pezzi, li cuocia, li inscatoli, li porti al supermercato e li venda. Sempre per 10 euro. Se uno facesse una proposta del genere voi cosa pensereste? Io non gli farei amministrare nemmeno un condominio. Mutatis mutandis a noi capita lo stesso.

E sapete dove il Magnifico ha trovato i fondi? Nuovi finanziamenti? No ha preso quei quattro spiccioli con cui dovrebbero essere pagati (secondo la legge),al livello di una collaboratrice domestica, i ricercatori per fare i corsi. E il dovrebbero è d'obbligo visto che io in anni di didattica frontale non ho mai visto un euro.

E aggiungendo al danno la presa in giro si sbandiera l'iniziativa come Uncovering excellence, una operazione  bottom-up. Ora non è che dare un nome inglese ad una stupidaggine la renda meno idiota. E poi qua l'unica cosa bottom-up è a danno del posteriore dei ricercatori...

Uncovering excellence. Mai titolo poteva essere però più appropriato. Abbiamo scoperto, se ce ne fosse bisogno, che la classe dirigente del sistema universitario, eccelle. In dilettantismo, inefficienza e superficialità.

venerdì 2 maggio 2014

l'omicidio del pensiero

C'era una volta il tempo per pensare. Lo si faceva così, distrattamente, quando si era alla guida per esempio, su un tram, o in un treno. Se non c'era un libro anche in aereo si rifletteva.
E se non si pensava si osservava, il mondo che c'era intorno a noi, le persone, un panorama, la scarsa igiene della vettura.

Nella sala di aspetto di un dottore poi c'era un mucchio di tempo per riflettere. Che cosa è cambiato oggi? Hanno inventato lo smartphone e lo vendono a prezzi così bassi che tutti possono permettersi di lobotomizzarsi.

Li vedi che giocano alle fermate dell'autobus, nella sala di aspetto di un medico, che mandano chat, what's app, istantgram, commentano su facebook. In una parola sono connessi. Delle volte se aspetto anche io guardo il mio cellulare, vecchia generazione, solido telefonino da battaglia che fa solo telefonate, così per darmi un tono, mi prendessero per uno strano che sta lì a riflettere...

Oh capiamoci bene, io sono un grande utilizzatore di internet. Perfino in vacanza scelgo gli hotel che abbiano la wi-fi, altrimenti nix. Però qua si è varcato un limite, e siamo arrivati alla dipendenza.

Ogni istante della vita è catturato e documentato, ogni frase, anche la più scema è condivisa con il mondo. E tutto scorre a grande velocità, non ci si ferma più a riflettere, a pensare.

Perfino i turisti non vivono la vacanza, la documentano. Arrivano davanti ad un quadro e lo fotografano. E via, quel quadro ha già dato. Non ne assaporano il colore, non si lasciano attraversare da una sensazione.

Di fronte ad un bel tramonto non nasce del romanticismo. La prima cosa è mettere una mano in tasca, fare uno scatto e condividerlo.

Non c'è molto spazio per l'immaginazione oramai. Eppure è proprio questa il motore di ogni società. Sono le persone che sanno vedere quello che altre non distinguono che creano il progresso, sono coloro che pensano possibile l'impossibile.

Per gli over 40 secondo me si tratta di una moda, di cui forse si stancheranno un giorno. Le novità si sa passano prima o poi. E forse torneranno a fare quello che facevano prima, salvando magari le proprie funzioni immaginative.

Ma per i ragazzi che nascono e crescono in questo contesto, per loro che non sanno che c'era un tempo in cui si leggevano libri, nel quale le persone se volevano essere amiche si incontravano davvero, che se volevi invitare uno a cena gli telefonavi e non lo messaggiavi, un tempo nel quale quando andavi in vacanza staccavi con il mondo e il resto del mondo staccava con te, come faranno ad immaginare il futuro, come creeranno novità se non sognano, se non pensano, se non immaginano?

Non riesco proprio ad immaginarlo!