venerdì 12 dicembre 2014

il culo degli altri...

A Roma si dice che è facile "fare i froci con il culo degli altri".
Mi pare non ci sia bisogno di spiegare il significato.

Trovo che tutta la nostra società sia organizzata in questo modo, ovvero se va bene i meriti sono miei, se va male qualcun altro paga il conto.
Cominciamo dal sistema creditizio? I guadagni sono privati, le perdite vengono pagate dal pubblico, ovvero da tutti noi.

I dirigenti delle aziende parastatali o delle municipalizzate guadagnano molto bene e non rischiano nulla. Se va male a loro tocca comunque una ricca buonuscita e nessun conto da pagare. Quello lo salda il contribuente. Alitalia ricorda qualcosa?

E se un magistrato decide, contrariamente agli studi scientifici, che l'autismo e i vaccini sono correlati, gli succede qualcosa? Pagherà mai pegno?

Dei politici, neanche a parlarne, invecchiano in parlamento, loro e tutti i consanguinei.

Nella ricerca le cose sono leggermente differenti.  Qua aggiungiamo anche una gestione veramente dilettantesca.

Cominciamo dai concorsi? Se le commissioni fanno degli errori, anche evidenti, e che vengono poi riconosciuti, nessuno dei commissari paga, tranne i vincitori che sono retrocessi al rango di concorrenti, pure se in realtà i vizi sono solo formali e non sostanziali.

I bandi SIR, sono quelli che dovrebbero garantire un pò di indipendenza dei giovani scienziati, finanziamenti consistenti, anche un milione di euro. Mi arrivano ben due progetti da valutare. E' una responsabilità importante si capisce, ci sono parecchie risorse da gestire e un progetto di ricerca di questa portata può essere alquanto complesso.

Per il mio contributo a questo fondamentale screening il ministero stanzia ben 50 euro, lordi si intende! Poichè non controlla nemmeno a chi manda questi progetti capita che devo rinunciare ad entrambi per palese conflitto di interessi. Lavoro insieme con i proponenti...un controllo che ci vuole 10 secondi a fare usando google!

In generale la gestione degli enti e delle università è fatta da persone che (opinione personale ma condivisa da molti colleghi) hanno le caratteristiche esattamente complementari per occupare quei ruoli. Una sorta di selezione naturale al contrario.

Una stupidaggine su tutte? Un buon capo dovrebbe cercare di ottenere il massimo al costo minore possibile. Qua invece si riesce a scontentare a costo zero!

E chi paga i conti delle cattive gestioni, dei progetti dal passo più lungo della gamba? Sempre gli stessi, l'ultima ruota del carro. I giovani precari, privandoli di carriera, possibilità e contratti.

Insomma poichè le riforme di solito le fanno quelli che andrebbero riformati, si capisce che il sistema non si può mai riparare in questo modo. Servirebbe mandare a casa una classe dirigente in toto, fallimentare, corrotta, ma sopratutto terribilmente inadeguata.